venerdì 6 novembre 2009

Svezia, banda larghissima per tutti, e in Italia?

Descrivere la situazione relativa alla connettività nel nostro paese e a dir poco "vergognosa" se confrontata alla stragrande maggioranza degli altri stati membri della comunità europea.

In Svezia, in previsione di un futuro iperconnesso, entro il 2020 il 90% della popolazione navigherà a 100 mbps mentre in Italia il governo ha distrutto le speranze di avere, in breve tempo, internet banda larga per tutti gli italiani. L'annuncio è arrivato ieri da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: "I soldi per la banda larga li daremo quando usciremo dalla crisi" (riferendosi al cosiddetto "piano Romani" -euroviceministro per lo Sviluppo con delega alle Comunicazioni- che prevedeva uno stanziamento da parte dl governo di 800 milioni nell'ambito di un progetto da 1,47 miliardi di euro).
Era un piano per portare la banda larga 20 Megabit al 96% della popolazione entro il 2012, e almeno i 2 Megabit alla parte restante. Un piano di livello base, per risolvere i nodi più stringenti della nostra rete, afflitta da problemi di copertura (il 12% degli italiani non può avere nemmeno i 2 Megabit) e da una crescente saturazione che rallenta le connessioni degli utenti.

Ricapitolando: mentre il governo svedese prevede di attuare un piano a lungo termine per estendere la connettività anche nella lande più inospitali del territorio nazionale prevedendo una prima tappa (per il 2015), quando almeno il 40 per cento della popolazione dovrà essere connessa a 100 mbps, in Italia da tanti mesi quegli 800 milioni sono stati avvolti da un giallo: un decreto già da prima dell'estate li stanziava per la banda larga, ma il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, ne ha sempre rimandato l'assegnazione. A nulla sono valse le pressioni, per sbloccare quei fondi, da parte di Telecom Italia, Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), dello stesso Romani e del ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta.

Certo non si parla di diritto alla Rete come in Finlandia, tuttavia il potenziamento delle infrastrutture dovrebbe preparare la Svezia al profilo che Internet assumerà nei prossimi anni: la maggior parte dei servizi offerti ai cittadini avranno una sua interfaccia telematica. Per accogliere la mole di traffico l'allargamento della banda appare dunque inevitabile.

In Italia continueremo come sempre a stare alla finestra, anni luce più indietro, a vedere il mondo scorrere e ad avvertire un senso di impotenza-frustazione-rassegnazione che non si può contrastare in alcun modo.

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