Avevo già intitolato "il paese dei balocchi" un articolo di qualche giorno fa, e approfitto di quell'articolo per riflettere sui dati forniti Dipartimento delle Politiche fiscali (Ministero dell'Economia)a proposito degli stipendi e quindi del reddito degli italiani.
A vederli, la prima domanda che mi sorge spontanea è come si possano trascorrere le festività in maniera allegra e spensierata e soprattutto.....nei ristoranti o negli alberghi che a detta loro, hanno registrato un tutto esaurito o ad incrementare viaggi all'estero (spesso costosi) o a fare acquisti "insoliti" per chi potrebbe essere tranquillamente classificato nella fascia di povertà?
15000 euro all'anno, ovvero 900 euro netti al mese.
Nel corso del 2008, il reddito medio dichiarato dagli italiani è stato di 18.873 euro (+1,14% rispetto al 2007, nonostante un calo del prodotto interno lordo dell’1%), pari a circa 1.500 euro lordi al mese (interno ai 1.100 netti). Tuttavia, circa la metà dei contribuenti dichiara meno di 15mila euro annui (1.250 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 900 euro netti) e circa due terzi non più di 20mila euro. I benestanti, invece, risultano davvero pochi: solo un italiano su 100 (lo 0,95% per l’esattezza) incassa più di 100mila euro all’anno, anche se poi ogni anno vengono vendute nel nostro paese tra le 600 e le 700 Ferrari, tra 150 e 200 Lamborghini, e circa 180 mila fra Mercedes, Bmw e Audi. Sono, invece, 506mila i contribuenti minimi, titolari d’impresa o di attività autonoma che hanno dichiarato un reddito medio di 8.840 euro. In testa coloro che svolgono attività professionali, seguiti dalle figure tecniche e dal commercio.
Tra il Nord e il Sud la differenza è di oltre il 40%, con il Nord-Ovest che raggiunge una media di 21.570 euro, contro i 15.052 del Mezzogiorno, i 19.892 del Centro e i 19.95 del Nord-Est. Su base regionale il primato spetta alla Lombardia (22.450 euro di reddito medio dichiarato), seguita dal Lazio (21.306 euro). In coda, invece, si piazza la Calabria con 13.470 euro. Un segnale evidente della dilagante evasione fiscale nel nostro paese arriva dall’analisi per tipologia di reddito: così se un lavoratore dipendente guadagna mediamente 19.640 euro, un datore di lavoro non va oltre i 18.140 euro. Così, la quota complessiva di redditi da lavoro dipendente e pensione raggiunge l’80,3% del totale, mentre i redditi da partecipazione si fermano al 5%, quelli d’impresa al 4,2% e da lavoro autonomo al 4%. Tutte le statistiche e le analisi dei dati sono disponibili sul sito internet del Dipartimento delle Finanze sotto la voce “Statistiche fiscali”. Aprendo la sezione, si può sapere qual è il reddito medio nella propria regione o categoria professionale.
A fine 2009 l'Amministrazione finanziaria ha ampliato l’elenco degli indicatori di ricchezza (introducendo ad esempio l’ iscrizione a centri benessere e a scuole private e la disponibilità di posti barca nei porti turistici) che costituiscono il punto di partenza per l’accertamento sintetico basato sul cosiddetto redditometro. Se si scopre che il reddito dichiarato dal contribuente per due anni consecutivi è inferiore di almeno un quarto rispetto al reddito presuntivo calcolato sulla base degli indicatori di ricchezza, scatta l’accertamento. A quel punto tocca al presunto evasore l’onere di dimostrare il contrario.
Chissà se finalmente si prenderanno provvedimenti più efficaci nella lotta a questi "poveri" evasori, magari arrivando da loro mentre beati gustano l'agnellino pasquale in uno sfarzoso ristorante per rendere loro il boccone un pò amaro....
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Ti è piaciuta questa notizia? Che ne pensi?